I petrolieri della Zona Falcata

A Messina tutti a disquisire di risanamento e riqualificazione della Zona Falcata; si propongono progetti multimilionari per grattacieli, hotel e porti turistici e le agognate trasformazioni urbane assumono la narrazione post-moderna del waterfront. Conflitti tra lobby e gruppi d’interesse diversificati che sino ad ora, fortunatamente, hanno avuto il merito di posticipare sine die l’assalto speculativo ad un’area dalla rilevante importanza storico-monumentale e paesaggistica. Silenziosamente e a piccoli passi, nella falce della città di Messina, c’è però chi sta occupando spazi sempre maggiori di territorio, implementando distributori e depositi di GPL per l’autotrazione (gas di petrolio liquefatti, principalmente propano e butano), con tanto di attiguo parco-servizi privato aperto al pubblico. L’Autorità Portuale ha reso noto che a fine novembre 2016 la Elios Petroli Srl di Messina, società con un fatturato annuo di quasi 8 milioni di euro, facente parte del gruppo Saccne Rete che opera nel campo della distribuzione carburanti in buona parte della Sicilia orientale, ha presentato una richiesta di concessione demaniale marittima di un’area della superficie complessiva di circa 1.675 mq da destinare “a servizio del confinante parco urbano già detenuto dalla stessa società in concessione” nell’area dell’ex campo Rom, in via San Ranieri. Per la presentazione di osservazioni, atti, documenti, ecc. in opposizione alla richiesta di concessione ci sarà tempo sino al prossimo 24 marzo.
Da poco meno di un anno, la Elios Petroli ha reso operativo a San Ranieri il primo punto vendita carburanti GPL in centro città (altri distributori dell’azienda peloritana sono localizzati perifericamente a Tremestieri e Granatari). Il nuovo distributore è stato realizzato contestualmente (e contiguamente) ad un’area verde, con tanto di belvedere, prato inglese, parco giochi, un punto ristoro e una piazzetta tematica realizzata dagli studenti del liceo artistico cittadino. Una discutibile villa per adulti e bambini con affaccio allo Stretto e a un grande distributore di idrocarburi, comunque apprezzata in una città quasi del tutto priva di spazi verdi. L’inaugurazione in pompa magna del parco GPL di San Ranieri è avvenuta il 27 settembre 2016, presenti le massime autorità civili e militari (in prima fila il sindaco “ambientalista” Renato Accorinti, buona parte dei suoi assessori, diversi consiglieri comunali, il Comandante del distaccamento della Marina militare di Messina, Santi Giacomo Le Grottaglie, il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone). “La nostra è un’iniziativa privata per la riqualificazione di un’area restituita alla fruizione pubblica e di ampliamento del distributore di cui siamo proprietari, realizzata in sinergia con l’Autorità Portuale, il Demanio Marittimo, il Comune e la Sovrintendenza”, dichiarava soddisfatto ai giornalisti, il presidente di SACCNE Rete, Gaetano Basile. “Dopo anni di burocrazia e nove mesi di lavori affidati all’impresa messinese Gidot dei fratelli Giuseppe e Domenico Oteri, vediamo portato a termine un progetto che ha reso nuovamente fruibile un’area che unisce la città con la falce e costituisce il primo anello dell’attesa riqualificazione di tutto il fronte mare centro sud”, commentò invece Nicola Perino, presidente della controllata Elios Petroli.
Tutt’altro che sereno l’iter progettuale e realizzativo del parco-distributore GPL nell’area della Zona falcata dove per tanti anni erano state “ospitate” e colpevolmente ignorate dagli amministratori le baracche e le roulotte di decine e decine di famiglie Rom in buona parte fuggite dal Kosovo sin dai primi anni ’90. Il progetto, realizzato per conto di Elios Petroli dalle architette Elena La Spada ed Olga Cannizzaro, fu presentato al pubblico per la prima volta nel maggio 2012, durante una cena-meeting del prestigioso Rotary Club di Messina. “Il nostro club service non ha mai fatto mancare il proprio sostegno a questo programma di riqualificazione urbana”, riporta il sito internet del Rotary peloritano. E non poteva essere diversamente, del resto, dato che tra gli iscritti al club service, accanto a rinomati professionisti ed industriali, docenti universitari, avvocati, un ex presidente della Regione Siciliana, alcuni amministratori vecchi e nuovi (tra essi anche l’odierno vicesindaco Gaetano Cacciola) e alcuni “fratelli” della massoneria locale, compaiono proprio il presidente di Saccne Rete, Gaetano Basile e di Elios Petroli, Nicola Perino.
Nove mesi prima del “lancio” della villetta - GPL in casa Rotary, il 27 ottobre 2011, Elios Petroli aveva presentato all’Autorità Portuale una domanda di concessione demaniale di un’area della superficie complessiva di 4.368 mq, da destinare “in parte - 1.033 mq - ad ampliamento dell’attuale impianto di distribuzione carburante sito in Zona San Ranieri e per la restante (3.335 mq) alla realizzazione di un parco pubblico”. L’Autorità Portuale convocò la conferenza di servizi per il rilascio delle autorizzazioni, il successivo 2 febbraio 2012, ma in quella sede i rappresentanti dei Vigili del Fuoco e del Comune di Messina (sindaco al tempo Giuseppe Buzzanca) richiesero all’azienda una documentazione integrativa a supporto del progetto. La seduta venne aggiornata al 23 aprile seguente. Assunti tutti i pareri dalle amministrazioni competenti, a conclusione di quell’incontro, l’Autorità Portuale firmò la concessione demaniale a favore di Elios Petroli. Nello specifico, l’azienda fu autorizzata ad occupare e realizzare “un piazzale per la vendita di carburante di 945 mq, un’area servizi di 44 mq, un’area a parco di 2.564 mq, un’area con serbatoio GPL interrato di 39 mq, un’area con pensilina di 49 mq, una scarpata di 1.356 mq, un’area servizi a pedana di 78 mq, un’area a parcheggio assegnata al parco di 650 mq, per complessivi 5.724 mq”. Inizialmente la superficie occupata nella Zona Falcata dall’impianto di distribuzione carburanti (no GPL) era di 1.033 mq..
Il 7 settembre 2012, amministratori comunali, titolari del distributore e i responsabili dell’Autorità Portuale fecero un sopralluogo all’ex Campo Rom con tanto di giornalisti e troupe televisive al seguito in vista della “realizzazione di un parco urbano”, come spiega il comunicato stampa emesso da Palazzo Zanca. In delegazione a San Ranieri, l’allora vicesindaco della giunta di centrodestra Orazio Miloro, l’assessore all’arredo urbano Melino Capone, il presidente dell’Autorità Portuale Antonio De Simone. “I contenuti de Il Parco Don Blasco, curato dai progettisti Elena La Spada e Olga Cannizzaro, sono stati pubblicati nel primo numero di quest’anno di Città & Territorio, la rivista dell’Amministrazione comunale che approfondisce i temi urbanistici e dell’assetto del territorio”, spiegarono gli amministratori. “Si tratta certamente di un’occasione importante di recupero dell’affaccio a mare e del panorama dello Stretto al centro della città, di rimodellamento e recupero alla fruibilità pubblica di un tratto di costa caratterizzata ancora dalle discariche di inerti e dalla inaccessibilità, di riappropriazione di una porzione non grande ma significativa della penisola di San Raineri”.
Il blitz all’ex Campo Rom e l’enfasi delle dichiarazioni stampa degli amministratori e dei titolari del progetto sollevarono però qualche perplessità tra alcuni dirigenti del Comune di Messina. Così il 24 settembre, gli ingegneri Giacomo Villari e Mario Pizzino inviarono al dirigente della Mobilità Urbana del Comune una nota in cui si rappresentava che il loro ufficio “concordemente alle linee guida del Programma Innovativo in Ambito Urbano Porti & Stazioni ed in forza ad un Protocollo d’Intesa sottoscritto in sede ministeriale anche dall’Autorità Portuale il 5 luglio 2004” aveva bandito un Concorso di Progettazione per un “intervento omogeneo di riqualificazione dell’intera area compresa tra la Stazione Marittima e Maregosso – Santa Cecilia”. Il Concorso era stato aggiudicato nel luglio 2012 ad un Raggruppamento temporaneo guidato dalla Società Favero & Milan Ingegneria S.p.A. (la stessa che è capofila dei progettisti della Piattaforma logistica intermodale con annesso scalo portuale di Tremestieri) e prevedeva quale intervento cardine la realizzazione di un Centro Polifunzionale con annesso parco urbano di ricucitura tra la Real Cittadella e il porto storico di Messina. “Tale intervento, come può evincersi dalla planimetria allegata prevede un unico parco che dalle aree dismettibili del Gruppo FS si articola fino all’area dell’ex campo Nomadi”, spiegavano gli ingegneri Villari e Pizzino. “Non sembra superfluo evidenziare che la soluzione prescelta è coerente con le linee guida del Masterplan posto a base di gara approvato dal Comitato tecnico-politico del PIAU Porti & Stazioni in data 8 ottobre 2009. Per quanto sopra, stante le notizia assunte a mezzo stampa circa la realizzazione di un imminente intervento nell’area in oggetto per la costruzione di un deposito GPL per l’adiacente punto di distribuzione carburanti e di un annesso parco pubblico, non possono sottacersi criticità che probabilmente potranno emergere tra le soluzioni di concorso e interventi singoli scollegati da un disegno unitario che investe non solo l’aspetto urbanistico ma anche e soprattutto criteri di sostenibilità economico-finanziaria”. I due dirigenti auspicavano a conclusione della loro nota che “ogni soluzione all’interno delle predette aree” fosse concertata con il loro ufficio e “con gli altri componenti del Comitato Tecnico-Politico del PIAU così come previsto dal suddetto Protocollo del 5/7/2004”.
I rilievi dei dirigenti ebbero come effetto l’indizione da parte dell’Autorità Portuale di due riunioni, il 12 e il 14 novembre 2012, a cui furono invitati i titolari di Elios Petroli, i progettisti del parco-GPL, il Comune di Messina e in rappresentanza degli studi aggiudicatari del progetto Porto & Stazioni, l’architetto Francesco Giordano e l’ingegnere Marcello D’Alia (fratello del parlamentare, ex ministro ed ex vicesindaco, Gianpiero). Nel corso del primo incontro, l’ing. Pizzino espresse ancora una volta perplessità circa la “compatibilità dei due progetti” incidenti l’area di San Ranieri. Inoltre paventò l’esistenza di possibili ostacoli alla realizzazione del progetto Elios Petroli “per i problemi legati a un eventuale intervento di bonifica dell’area interessata”. Al faccia a faccia del 14 novembre, fu l’architetto Pasquale Tripodo del Comune a sottolineare le “problematiche di inquinamento ambientale” che interessavano l’ex Campo Rom, rendendo noti gli esiti delle analisi effettuate ad opera del responsabile del procedimento di bonifica della limitrofa area dell’ex Cittadella, risalente al 2006. Alla fine ci si promise tutti di rivedersi a breve anche allo scopo di “avviare una collaborazione in vista del trasferimento del punto vendita carburante e GPL in altro sito localizzato in prossimità del porto”, ma sei giorni dopo, dimenticate criticità progettuali e ambientali, il Comune di Messina confermò il proprio nulla osta al progetto a condizione che la concessione possa decadere anche prima della sua naturale scadenza, nel momento in cui si dia al via l’appalto di realizzazione del centro polifunzionale e/o del parco urbano nell’ambito del PIAU. Sarà il presidente dell’Autorità Portuale Antonino de Simone, con nota del 30 aprile 2013, a comunicare il positivo esito del progetto Elios Petroli: la concessione dell’area di San Ranieri avrà come durata temporale dieci anni (dall’1 luglio 2013 al 30 giugno 2023) con un canone annuo di 6.256 euro. Il 13 maggio 2015, l’azienda petrolifera avrebbe poi richiesto il rinnovo della concessione demaniale di un’area di 429 mq per il “mantenimento del distributore di carburante” nella Zona Falcata.
Contro la villetta al GPL a due passi dal centro storico si sono levate solo le critiche dei Verdi e del Comitato La Nostra Città. “Stanno deturpando e incarcerando uno spettacolo meraviglioso”, ha dichiarato Saro Visicaro, coordinatore di quest’ultima associazione.”Hanno privatizzato malamente un pezzo di Falce; tra un rifornimento ampliato di carburante e una pizzeria sullo Stretto hanno collocato un giardinetto privato, fotografato con grande maestria per illudere una città intera”. In verità, inizialmente anche l’odierno sindaco tuonò contro il progetto. “L’espansione commerciale del GPL è stata frenata dal fatto che esso è altamente infiammabile ed esplodente, per cui gli impianti di distribuzione devono essere posti fuori dai centri abitati; perché allora autorizzarne uno a poche centinaia di metri da Piazza Cairoli?”, chiese Accorinti nel settembre 2012. “Perché la creazione, sopra di esso, di una villetta con campo giochi? Perché far correre ai bambini un inutile pericolo? Messina non è già in decremento demografico? E il vincolo della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali non vale per questa società?”. Chi lo avrebbe mai detto che appena quattro anni dopo sarebbe stato lo stesso Accorinti, sindaco, a partecipare al taglio del nastro del parco-pericolo-pubblico.

Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 16 marzo 2017, http://www.stampalibera.it/2017/03/16/linchiesta-di-antonio-mazzeo-i-petrolieri-della-zona-falcata/ 

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