Crediti per 250 milioni di euro a Impregilo per il Ponte sullo Stretto

Impregilo starebbe per ottenere la concessione di linee di credito per 250 milioni di euro da destinarsi alle prestazioni oggetto dell'affidamento al Contraente Generale per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Tra le banche compaiono alcuni istituti tedeschi, la Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa, il Monte dei Paschi di Siena, Efibanca e Unipol Merchant Banca (Lega delle Cooperative). Intanto la società di costruzioni va in Qatar per realizzare un megadissalatore.

La società di costruzioni Impregilo ha comunicato di aver sottoscritto la documentazione finanziaria relativa alla concessione di linee di credito per 250 milioni di euro da destinarsi alle prestazioni oggetto dell’affidamento al Contraente Generale per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e dei collegamenti stradali e ferroviari annessi.

Il finanziamento verrebbe concesso a favore della Associazione Temporanea di Imprese (Impregilo in qualità di mandataria, Sacyr SA, Società Italiana Condotte, Cooperativa CMC, Ishikawajma-Harima Heavy Industries Co. e Aci Consorzio Stabile del Gruppo Gavio) da parte di Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa, Bayerische Hypo - und Vereinsbank AG, (filiale di Milano), Banca Monte dei Paschi di Siena, West LB AG (filiale di Milano), Efibanca e Unipol Merchant Banca per le Imprese (Lega delle Cooperative).

Contemporaneamente la società Impregilo fa sapere che una sua società partecipata, Fisia Italimpianti, leader a livello internazionale nell’impiantistica ambientale e della dissalazione, ha firmato un nuovo contratto in Qatar del valore complessivo di oltre 260 milioni di dollari per la fornitura di impianti di dissalazione di acqua di mare. L’impianto sarà abbinato a una centrale elettrica alimentata a gas che sarà realizzata da General Electric Corporation.

Con il contratto in Qatar sono tre i contratti finalizzati da Fisia nel corso del 2005 nell’area del Medio Oriente, per un valore complessivo di oltre 900 milioni di dollari; in precedenza, infatti sono stati firmati contratti per la realizzazione di impianti di dissalazione in Abu Dhabi, per un valore di 390 milioni di dollari, e in Dubai, per un valore di 250 milioni di dollari.

Articolo pubblicato in Terrelibere.org il 21 ottobre 2005

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