Nigeria, la gallina dalle uova d’oro per l’italiana Alenia

Alenia Aeronautica, società del gruppo Finmeccanica, ha consegnato alle forze armate nigeriane il primo dei due pattugliatori aerei ATR 42MP Surveyor ordinati nel marzo 2007. Il paese africano è il primo cliente internazionale di questa versione militare dell’ATR, in servizio in Italia dalla seconda metà degli anni ‘90 con la Guardia di finanza e le Capitanerie di porto.

I due Surveyor saranno utilizzati dalla Nigerian Air Force ufficialmente per il “controllo del traffico marittimo nelle acque territoriali, per la ricerca e soccorso e per la tutela dell’ambiente marino”, ma è prevedibile che essi rivestiranno un ruolo non certamente secondario nella cosiddetta lotta alla pirateria, adesso che gli Stati Uniti hanno chiesto ai propri partner di avviare un secondo fronte di mobilitazione in Africa occidentale. Nello stabilimento Alenia di Caselle (Torino), sono stati installati nell’ATR 42MP i calcolatori e gli schermi per gestire le missioni, i radar di ricerca, il nuovo dispositivo elettro-ottico Eost 45 ed i sensori del sistema Airborne Tactical Observation and Surveillance (ATOS) prodotti da Galileo Avionic, altra azienda Finmeccanica. L’ATOS, nello specifico, è un sistema avanzato di osservazione e sorveglianza aerea che può essere installato e rimosso rapidamente dal velivolo e che svolge pure missioni di combattimento contro unità di superficie (Anti Surface Ship Warfare) e sottomarini (Anti Submarine Warfare).
 
Il contratto sottoscritto con le autorità militari nigeriane, per un valore di 73 milioni di dollari, prevede altresì la fornitura delle parti di ricambio e del supporto logistico ai velivoli presso la base operativa di Benin City, a circa 400 chilometri dalla capitale Lagos. Alenia Aeronautica garantirà pure l’addestramento dei piloti e degli operatori presso il Training Center ATR di Tolosa e a Caselle. Le attività di addestramento proseguiranno in Nigeria a partire del prossimo anno.
 
La notizia della consegna dell’ATR42MP alle forze aeree della Nigeria, la cui regione petrolifera del delta del Niger è da diversi anni al centro di un violento conflitto militare, sociale e politico, è stata diffusa dall’amministratore delegato di Alenia, Giovanni Bertolone, lo stesso giorno in cui Amnesty International ha reso noto il suo rapporto annuale sulle violazioni dei diritti umani commesse in questo paese africano. Secondo l’organizzazione internazionale, centinaia di esecuzioni sommarie di inermi cittadini sono state eseguite da appartenenti ai corpi di polizia nigeriani. Dati ufficiali del governo stimano che la polizia, tra il 2003 e il 2008, è stata responsabile della morte di 3.014 persone, ma Amnesty ritiene che il numero dei crimini sia molto più alto. “La maggioranza dei casi non è oggetto d’indagine e la maggioranza degli agenti responsabili rimane impunita”, ha dichiarato Erwin van der Borght, direttore del programma di Amnesty International per l’Africa. “Molte uccisioni illegali avvengono durante le operazioni della polizia. In altri casi, la polizia spara e uccide gli autisti che non pagano loro la tangente richiesta ai posti di blocco”. Il mese scorso l’organizzazione non governativa statunitense Human Rights Watch aveva accusato la polizia e i militari nigeriani dell’uccisione di più di 130 persone, in maggioranza giovani musulmani, durante gli scontri verificatisi nel novembre 2008 nella città di Jos, capoluogo dello stato di Plateau, durante le locali elezioni politiche.
 
Ciononostante la Nigeria continua a costituire per il complesso militare industriale italiano una vera e propria gallina dalle uova d’oro. La Campagna di pressione alle banche armate, nel denunciare come nel 2008 siano triplicate le autorizzazioni rilasciate dal governo italiano per il trasferimento di armi al continente africano, ha documentato l’export alla Nigeria di sistemi di guerra per un valore complessivo di 133.309.941 euro solo nell’ultimo triennio. Un affare quasi interamente controllato da Alenia e dalle altre aziende di Finmeccanica. In particolare, nel luglio 2006 la società aeronautica ha siglato un contratto di 84 milioni di dollari per la manutenzione e l’ammodernamento dei 12 addestratori avanzati biposto MB339A “Aermacchi” venduti alle forze armate nigeriane nel corso degli anni ’80 e che oggi operano dalla base aerea di Kano. Anche in questo caso l’azienda italiana si è fatta carico della fornitura delle parti di ricambio dei velivoli e dei servizi di assistenza tecnica e di addestramento dei piloti e dei tecnici nigeriani. Nel 2005, sempre Alenia aveva sottoscritto un contratto da 60 milioni di euro per l’ammodernamento di cinque aerei da trasporto G-222 e la consegna di un G-222 di seconda mano. L’industria bellica ha inoltre assicurato per due anni la formazione tecnica del personale dell’aeronautica militare nigeriana e ha realizzato alcune infrastrutture logistiche, tra cui un hangar per la manutenzione velivoli, nella base aerea di Ilorin, a circa 300 chilometri da Lagos.
 
Articolo pubblicato in Agoravox.it il 15 dicembre 2009

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